Domenica 14 ottobre, ore 22: dopo una giornata di intenso lavoro tornavo a casa con in mano i dati di Rho e le scarse informazioni riguardo l’affluenza finale (in quel momento si parlava di 2,5 milioni di votanti in Italia). Ero stanco ma davvero contento. La memoria ritornava a un anno prima, quando il 15 ottobre si era tenuto il seminario di Orvieto, dove si era riflettuto per un’intera giornata sul questo progetto politico. L’obiettivo allora appariva lontano e a tratti ancora poco concreto, eppure quest’oggi possiamo dire di aver compiuto un grandissimo passo. L’alta affluenza di così tanta gente in fila per esprimere democraticamente il proprio voto determinando dal basso le scelte da compiere nelle alte sfere della politica è stato un fatto del tutto inaspettato. Mi ha colpito anche e soprattutto il modo e lo stile di queste persone, che soprattutto nel pomeriggio hanno impiegato anche un’ora per fare la coda ed esprimere la propria preferenza per i vari candidati. Un popolo che si è mosso in silenzio, nessuno alzava la voce se non per scambiare chiacchere e battute con i propri conoscenti incontrati in quella sede. Davvero una lezione di stile data da tutti i votanti.
Forse per noi che siamo immersi nel day by day di questo processo ci è difficile notare come quello di domenica sia stato un evento che sarà ricordato sui libri di storia tra 60-70. E’ stato un passaggio epocale quello di domenica e il bello è che questo pezzo di storia non è stato fatto da una persona sola che una mattina si è svegliata e ha deciso per tutti gli altri, ma è stato un processo opposto. Infatti ciascuno dei 3 milioni e passa di votanti con il suo pezzettino ha contribuito a girare pagina e a costruire il Partito Democratico a Rho e in tutta Italia. Domenica si è concepito un partito che supera la vecchia dicotomia destra-sinistra. Un partito che deve e vuole giocare la politica in un modo diverso. In un modo nuovo. Un partito che guarda al futuro, non al passato! Questo il grido silenzioso di tante persone che hanno preso parte alle operazioni di voto di domenica: la voglia e la speranza di cambiamento.Oggi comincia il difficile e il bello. Il bello di costruire un soggetto politico innanzitutto fatto da tutti e per tutti. Un soggetto che guardi a nuovi orizzonti per noi nuovi e inesplorati, sapendo che è una chance unica e irrepetibile quella che abbiamo. Non esistono esami di riparazione o scuse. O si vince o si perde… e io insieme a voi voglio vincere questa sfida per portare aria e idee nuove al servizio della comunità!
Forse per noi che siamo immersi nel day by day di questo processo ci è difficile notare come quello di domenica sia stato un evento che sarà ricordato sui libri di storia tra 60-70. E’ stato un passaggio epocale quello di domenica e il bello è che questo pezzo di storia non è stato fatto da una persona sola che una mattina si è svegliata e ha deciso per tutti gli altri, ma è stato un processo opposto. Infatti ciascuno dei 3 milioni e passa di votanti con il suo pezzettino ha contribuito a girare pagina e a costruire il Partito Democratico a Rho e in tutta Italia. Domenica si è concepito un partito che supera la vecchia dicotomia destra-sinistra. Un partito che deve e vuole giocare la politica in un modo diverso. In un modo nuovo. Un partito che guarda al futuro, non al passato! Questo il grido silenzioso di tante persone che hanno preso parte alle operazioni di voto di domenica: la voglia e la speranza di cambiamento.Oggi comincia il difficile e il bello. Il bello di costruire un soggetto politico innanzitutto fatto da tutti e per tutti. Un soggetto che guardi a nuovi orizzonti per noi nuovi e inesplorati, sapendo che è una chance unica e irrepetibile quella che abbiamo. Non esistono esami di riparazione o scuse. O si vince o si perde… e io insieme a voi voglio vincere questa sfida per portare aria e idee nuove al servizio della comunità!
Un fiocco coi colori della pace sul portone di Montecitorio…
RispondiElimina… Così sarebbe carino celebrare la nascita di questo nuovo partito! Come quando nasce un bimbo e sui portoni delle case mamma e papà appendono un bel fiocchetto azzurro o rosa, per il Pd ci vorrebbero tutti i colori dell’arcobaleno! Già, dopo mesi di gestazione, attesa, impegno, fermento e aspettative è nato un partito sano, con un suo bel caratterino audace e ben connotato nella sua espressione, ma al contempo eterogeneo nelle sue radici; alle elezioni abbiamo partecipato un po’ tutti, con colori politici differenti, con diversi colori della pelle, con le nostre diverse età giovani e brillanti o anziane e un po’ più cupe, e per le più variopinte ed accese motivazioni. Ma lo spirito Democratico che accomunava tutti noi, ha permesso che il Pd venisse alla luce con ordine e senza complicazioni..., in un clima di festa, serenità e cordialità tra tutti i partecipanti al lieto evento.
E così, una domenica d’ottobre, verso le 22.00 ( con un po’ di ritardo come tutte le nascite!) è nato il tanto atteso Partito. E ora avrà bisogno di cure! Dovrà alimentarsi per crescere, dovrà sbagliare per imparare, riflettere per migliorarsi, lottare per difendersi e sperare per vivere! E piano piano inizierà a relazionarsi con gli altri partiti e a costruire qualcosa di buono per la sua società.
Già, ma chi sono mamma e papà di PD ? Bindi e Veltroni ??? Agghiacciante!!! Molto meglio pensare che pd sia nato da mamma Democrazia e papà Futuro… e che questi due temi siano presenti ed importanti per ogni elettore. Così, se ognuno di noi si prenderà cura di quella fiammella di fiducia, speranza, senso civico e volontà di cambiamento che è nata in lui quando ha deciso di recarsi alle urne, ecco che Pd potrà sbocciare nel suo splendore e passare alla storia per tutte le grandi sfide che riuscirà ad affrontare e per tutto il progresso che apporterà al nostro Paese. Ma per ora è appena nato, e così ha bisogno del nostro impegno e della nostra collaborazione, quanto meno ha bisogno che almeno i suoi 3.400.000 genitori continuino a credere in lui ! Anche se
magari capiterà che durante i suoi primi passi, qualche volta cascherà in terra, con il nostro sostegno potrà rialzarsi e correre ancora più forte e più lontano!
Una e-lettrice! ;-)
Ragazzi, lasciatemi dire che sono fiera... di noi. Del lavoro e del clima di domenica 14, del vostro modo di esserci che ha già cambiato quello di noi più "stagionati", di quello che state scrivendo e dicendo in argomento. Se anch'io non smetto di credere in una storia che pure mi è costata - spesso - sofferenza e - sempre - fatica, è perché avverto che altri ci mettono del loro, in intelligenza e coraggio, e voi siete in prima fila. Niente di quello che siamo e facciamo, nel bene e nel male, è privo di conseguenze su quelli che ci stanno attorno...
RispondiEliminaSabato saremo in piazza con molta serenità a condividere la soddisfazione del P-Day. Sto convincendo altri a portare salame da affettare e vino per brindare. Non so se si addice a un battesimo, ma mi pare molto democratico. Chi ha per mamma la Democrazia e per papà il Futuro non passa dal biberon ma arriva direttamente al Lambrusco, secondo me...
Ziapaola