"Lei sta all'orizzonte: mi avvicino due passi, lei si allontana due passi. Cammino dieci passi, e l'orizzonte si allontana dieci passi più in là. Per molto che io cammini, mai la raggiungerò. A che serve l'utopia? A questo serve: a camminare!"
(Eduardo Galeano)

giovedì 14 febbraio 2008

INTERVENTO LICEO REBORA

Vorrei fare 4 considerazioni (alcune delle quali vanno oltre al singolo problema del liceo) riguardo alla mozione che abbiamo presentato.
La prima riguarda l’importanza di migliorare la proposizione di valore offerta ai cittadini (ovvero l’insieme di tutto ciò che offriamo al cittadino rhodense in servizi e beni). Innanzitutto, come già detto da alcuni interventi che mi hanno preceduto, c’è la necessità di creare un’infrastruttura adeguata a un liceo classico. Chi ha avuto occasione di entrare o frequentare direttamente le attuali strutture del liceo, sa bene che non sono degne di una città del calibro di Rho e di un paese moderno come l’Italia. Lo spezzettamento e divisione in ben 4 sedi provoca grandi disagi per gli stessi professori costretti a spostarsi da un edificio all’altro con evidente perdita di tempo e di efficacia del loro insegnamento. Spesso inoltre nel passato validi professori hanno chiesto il trasferimento in altri istituti per queste ragioni appena esposte. Teniamo anche conto quanto sia degradante per un genitore entrare in queste strutture e vederle così lasciate andare e non più rispondenti a quelli che oggi sono i normali canoni dell’istruzione superiore e pensare che in quell’edificio così malmesso il proprio figlio o nipote dovrà passare gran parte delle sue giornate dei successivi 5 anni. Ma come accennavo prima bisogna inserire questo intervento all’interno della complessiva offerta di servizi che Rho mette a disposizione dei suoi cittadini. Infatti la costruzione del nuovo liceo non solo metterebbe fine ai disagi appena esposti con un effettivo e concreto miglioramento delle condizioni in cui si svolge la didattica, ma permetterebbe di ampliare l’offerta di servizi a tutti i cittadini (anche a coloro che credono di non poter ricavare nulla di interessante da questa opera). Infatti la nuova struttura potrebbe portare un centro servizi nella frazione di Mazzo, tuttora sguarnita di una struttura di servizi comunali, e allo stesso tempo il quartiere 4 e più in generale tutta la città avrebbero a disposizione finalmente una palestra degna di questo nome e che abbia tutte le caratteristiche anche tecniche per svolgere tutte le partite secondo i regolamenti delle federazioni delle varie discipline sportive (oggi a Rho possediamo una sola struttura di questo genere: il Molinello, che versa in uno stato pietoso). Quindi costruire il liceo per ampliare l’intera offerta di servizi sul territorio comunale, non solo le infrastrutture scolastiche.
La seconda considerazione riguarda la difesa della posizione di Rho come comune capofila dell’intero territorio rhodense. Con questo voglio portare all’attenzione di tutti quanto sia importante che a Rho vengano concentrati gli istituti superiori per fare in modo che Rho rimanga in tutto e per tutto il centro del nostro territorio con l’offerta del maggior numero di servizi sovra comunali (in quantità e qualità) come per l’appunto il liceo. Il problema di competenza di funzioni in questo caso viene meno poiché oggi viviamo in un momento in cui si spinge molto sulla competizione tra territori e città e di conseguenza è più brava e avrà la meglio quella città che riuscirà a catalizzare sul proprio territorio il maggior numero di insediamenti che hanno un importanza extra-territoriale. Per far questo occorre compartecipare e fare la migliore offerta rispetto agli altri comuni competitori. Non nascondiamoci dietro all’evidenza: se il liceo non si farà a Rho sicuramente ci sono pronti alla porta della provincia tanti altri sindaci che non preoccupandosi se la maglietta del loro partito è uguale o diversa rispetto all’amministrazione provinciale, offriranno anche di più di quello che Rho oggi mette sul piatto. Lasciarsi strappare un liceo sarebbe una grave perdita per la nostra città rispetto a quelle che confinano sul nostro territorio. Non perdiamo dunque questa visione di insieme e non vorrei mai che una mia figlia o nipote che scegliesse di fare il liceo classico sia costretta ad andare ogni giorno in un’altra città quando noi qui oggi abbiamo avuto la possibilità di fare del nostro meglio per tenere sul nostro suolo una struttura così importante.
Il terzo punto verte sulla valutazione spesa economica del liceo. Come sentito questa sera pare che il denaro, come purtroppo spesso accade, la faccia da padrone nella scelta dei propri comportamenti. Dalle parole del sindaco l’intera operazione (compresa la valorizzazione del terreno già di proprietà del comune e quindi non da acquistare) vale poco più di 10 milioni di euro. Tenendo conto che il terreno già in nostro possesso ha un valore di 3 milioni di euro, il costo finale ed effettivo si aggirerebbe introno ai 7 milioni di euro. Però il sindaco, citando la ragioneria quale strumento per prendere decisioni, si scorda che la prima cosa che viene insegnata ai ragionieri è che un bilancio si compone di due sezioni divise e contrapposte, l’una di entrate, l’altra di spese. Quindi se vogliamo dare i numeri, occorre darli tutti, compresi quelli che entrano al comune, come la valorizzazione degli stabili ora occupati dalla scuola che rientrerebbero nel pieno possesso del comune. Inoltre c’è anche un valore sociale che scaturisce dalla costruzione del liceo, per questo occorre fare un’attenta analisi sul trade off costi-benefici, non solo citando i costi, ma anche il loro corrispettivo, ovvero i benefici che scaturiscono da questa opera. Quindi non scordiamo la prima regola della ragioneria, prima di utilizzare tutte le altre. Un’ultimo accenno a quello detto sempre da lei signor sindaco che mischia gli eventuali debiti della società Aser (che si stanno rivelando sempre meno consistenti) con questi investimenti. Volevo infatti far presente che un eventuale ripiano da parte del comune degli introiti della società Aser sarebbe inserito nella parte corrente del bilancio, non invece nella parte della spesa capitale come l’investimento nel liceo classico. I due fatti non hanno la benché minima relazione.
La quarta e ultima considerazione è sulla fiducia nel dialogo e nella buona amministrazione. Con la nostra mozione chiediamo che venga ripreso il dialogo, non chiediamo che venga riconfermato il protocollo d’intesa che come avrete tutti notato non è stato sottoscritto e quindi non costituisce un documento giuridicamente vincolante. Si è voluto fare questo alla vigilia delle elezioni per rispettare la volontà dei cittadini che da lì a pochi giorni avrebbero compiuto la loro scelta. Con quel documento però la provincia è stata costretta ad accendere il mutuo di 4.200.000 euro per costruire il primo lotto e tuttora tale cifra è presente all’interno delle casse provinciali. Non vorrei che questa vicenda fosse annoverata tra le mala-pratiche dell’amministrazione pubblica, dove il comune di Rho possiede già il terreno sul quale costruire il primo lotto, la provincia ha pronto il progetto e i soldi per costruirlo, ma incomprensioni politiche bloccano il tutto facendo ricadere tutto sulle spalle dei cittadini. Diamo prova che il dialogo tanto professato sia una pratica seria e costruttiva oltre che faticosa e non uno slogan elettorale. Non chiediamo che l’amministrazione si comporti in un modo o nell’altro di fronte alla provincia, ma visto che esistono ampi margini di trattativa, chiediamo che ci si sieda intorno a un tavolo lasciando da parte rancori e magliette colorate e per una volta indossiamo la maglietta del bene comune per la nostra città e per i nostri ragazzi di oggi e domani.

3 commenti:

  1. Apprezzo molto l'intervento, concreto e centrato. Bel modo di fare opposizione, finamente diverso da quello cui ci ha purtroppo abituato il cenro-destra oggi in maggioranza. Mi convincono soprattuto i richiami alle regole economiche (la prima della ragioneria, e le altre richiamate): sono la prova lampante che... anche i revsori del conto hanno un'anima!!! E che cervello e denaro sono strumenti per decidere, non fini, in politica come ovunque: se si ha la lucidità di scegliere i fini e il coraggio di dichiararli alla luce del sole, ovviamente.
    Adele

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  2. Ti ringrazio Adele per il commento. Con il Partito Democratico inauguriamo una nuova stagione in cui il confronto attarverso il dialogo e i toni calmi, pacati, ma allo stesso tempo decisi vadano nell'esclusivo interesse generale del nostro paese. Se saremo capaci di operare in questo modo, allora forse avremo finalmente un'Italia migliore che recuperi il terreno perso in questi 15 anni di troppo spesso sterile contrappoizione. Grazie per aver espresso la tua idea e spero tu rimarrai una fedele lettrice del blog.
    Andrea

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  3. complimenti vivissimi per l'intervento, molto preciso e puntuale, e per l'iniziativa politica del gruppo PD,che ha saldato, come raramente accade, attività istituzionale e partecipazione attiva degli interessati (studenti, insrgnanti e genitori)davvero un modo nuovo e costruttivo di iniziativa politica.
    tommaso b.

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