Una maggioranza divisa in quattro: questo l’esito del consiglio comunale.
La votazione sulla proposta della Lega di abbassare i parametri del valore di riscatto del diritto di superficie ha diviso la maggioranza. Da una parte la Lega Nord, che con parecchi mesi di ritardo, si è accorta che il valore proposto ai cittadini era troppo alto. Ma la loro mossa assume anche un valore politico non indifferente perché segna e rimarca come non siano assolutamente risolti i mal di pancia verso l’operato della giunta Zucchetti.
Le altre due parti in questione sono interne al PDL, spaccato totalmente al suo interno. Gli ex-AN hanno presentato, con la regia del vicesindaco Carnuccio, una loro proposta segnando una posizione differente che però è stata immediatamente ritirata dopo la sua lettura, vista la non condivisione della parte ex-Forza Italia. Il tutto senza dimenticare che gli ex-DC erano assenti per malattia (?!). Il PDL ha poi votato la proposta della Lega.
Ultima parte di questa maggioranza è rappresentata dal sindaco, ieri sera supportata dal consigliere UDC Dario Re con un voto di astensione. Ormai il sindaco è un uomo solo al comando, anzi peggio. E’ solo al comando di un’armata brancaleone che sta perdendo via via molti pezzi al suo interno. Quella che aveva presentato in campagna elettorale come una squadra forte, unita e competente, suggellando il tutto anche da un patto firmato da tutti i candidati, si sta rivelando un’impresa dagli esiti negativi, soprattutto per Rho e per i rhodensi.
Il consiglio ha quindi dato mandato alla giunta di utilizzare il valore minimo, la stessa cosa che aveva chiesto il PD il febbraio scorso, 9 mesi fa… d’altronde il tempo è galantuomo.
Per la cronaca, nella prima ora d’interrogazioni è stato discusso il problema dell’illuminazione pubblica. Trovate qui l’intervento ad hoc.
Nella seduta sono stati poi nominati i componenti della commissione Expo e del collegio dei Revisori dei Conti. Nella prima sono: Cogno (presidente), Laino, Mento, Borghetti Carlo e Mileti. Nel collegio dei Revisori: Gualberto (presidente), Nebuloni e Di Cerbo.
La votazione sulla proposta della Lega di abbassare i parametri del valore di riscatto del diritto di superficie ha diviso la maggioranza. Da una parte la Lega Nord, che con parecchi mesi di ritardo, si è accorta che il valore proposto ai cittadini era troppo alto. Ma la loro mossa assume anche un valore politico non indifferente perché segna e rimarca come non siano assolutamente risolti i mal di pancia verso l’operato della giunta Zucchetti.
Le altre due parti in questione sono interne al PDL, spaccato totalmente al suo interno. Gli ex-AN hanno presentato, con la regia del vicesindaco Carnuccio, una loro proposta segnando una posizione differente che però è stata immediatamente ritirata dopo la sua lettura, vista la non condivisione della parte ex-Forza Italia. Il tutto senza dimenticare che gli ex-DC erano assenti per malattia (?!). Il PDL ha poi votato la proposta della Lega.
Ultima parte di questa maggioranza è rappresentata dal sindaco, ieri sera supportata dal consigliere UDC Dario Re con un voto di astensione. Ormai il sindaco è un uomo solo al comando, anzi peggio. E’ solo al comando di un’armata brancaleone che sta perdendo via via molti pezzi al suo interno. Quella che aveva presentato in campagna elettorale come una squadra forte, unita e competente, suggellando il tutto anche da un patto firmato da tutti i candidati, si sta rivelando un’impresa dagli esiti negativi, soprattutto per Rho e per i rhodensi.
Il consiglio ha quindi dato mandato alla giunta di utilizzare il valore minimo, la stessa cosa che aveva chiesto il PD il febbraio scorso, 9 mesi fa… d’altronde il tempo è galantuomo.
Per la cronaca, nella prima ora d’interrogazioni è stato discusso il problema dell’illuminazione pubblica. Trovate qui l’intervento ad hoc.
Nella seduta sono stati poi nominati i componenti della commissione Expo e del collegio dei Revisori dei Conti. Nella prima sono: Cogno (presidente), Laino, Mento, Borghetti Carlo e Mileti. Nel collegio dei Revisori: Gualberto (presidente), Nebuloni e Di Cerbo.
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