Tutto è finito! Abbiamo messo una pietra sopra la legge di bilancio che regolamenterà le entrate e le uscite dello Stato per il prossimo anno! Volevo parlare non del contenuto ma di 4 punti prioritari per il paese che sono emersi: il processo di approvazione delle leggi, il federalismo, i centri di potere e l’Europa. Ne tratterò brevemente perché ciascuno di questi punti avrebbe bisogno di molto spazio e tempo per una seria riflessione.
1) in Italia abbiamo una regolamentazione dei processi di approvazione delle leggi arcana. Nel nostro caso, pur volendo il governo non usare lo strumento della fiducia, lo si è in qualche modo dovuto usare per questioni di tempo! Questo significa che oggi abbiamo bisogno di maggiore velocità e snellezza nel dibattito di leggi che impediscano l’uso inappropriato di alcuni strumenti legislativi.
2) la finanziaria senza metterlo in risalto compie un altro passo verso il federalismo fiscale, base per il federalismo politico, spostando l’imposizione sempre più verso enti regionali e locali e diminuendo i flussi verso Roma. Questo all’interno di un processo che è cominciato quasi 15 anni fa e che deve avere una ulteriore spinta al di fuori della mera attribuzione di risorse. Ricominciare un dibattito sulle modifiche costituzionali da approvare però con largo consenso delle parti politiche e sociali.
3) la legge di bilancio ha messo in risalto i tantissimi piccoli centri di potere presenti in Italia. Questa finanziaria li ha toccati tutti e quindi tutti hanno alzato la voce. Nei mesi scorsi abbiamo potuto fare l’inventario di quante lobby esistano in Italia e di quanto siano costose e appesantiscano lo sviluppo economico. Bisogna andare verso l’abolizione di queste caste in un qualche modo privilegiate o quanto meno cercare di unire varie associazioni in modo da avere meno interlocutori per il governo e rendere quindi più efficace le politiche italiane.
4) finalmente è stata di nuovo portata al centro l’Europa. Quando guardo all’impianto totale della legge mi nasce spontaneo definirla una “Finanziaria Europea”. Di nuovo finalmente una finanziaria che rispecchia l’Europa nella propria anima e che lavora e si sforza di interpretarla nel migliore dei modi convergendo di nuovo verso i parametri di Mastricht che oltre a essere requisiti per rimanere tranquilli in Europa, sono anche criteri che rispecchiano il volere delle agenzie internazionali di rating e del buon equilibrio finanziario italiano.
Ecco tutto! O meglio ecco solo qualche spunto che mi è nato vedendo conclusa la finanziaria. Magari ne avremo modo di approfondire più avanti, nel frattempo ho lanciato dei semi che spero germoglieranno dentro voi…
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