"Lei sta all'orizzonte: mi avvicino due passi, lei si allontana due passi. Cammino dieci passi, e l'orizzonte si allontana dieci passi più in là. Per molto che io cammini, mai la raggiungerò. A che serve l'utopia? A questo serve: a camminare!"
(Eduardo Galeano)

venerdì 23 marzo 2007

DICO: BENE COMUNE!

Si è parlato ormai tanto di questi diritti e doveri per le persone stabilmente conviventi. I pensieri sono tanti e cercherò di esporveli con maggior chiarezza possibile offrendovi un mio punto di vista.
Una cosa che mi è balzata all'occhio sono i proclami dei nostri politici che si considerano i "difensori" della famiglia. A parte la loro storia personale, che la maggior parte delle volte è completamente contraria rispetto a quello che affermano nei talk show televisi, mi colpisce come queste persone credano che la famiglia continuerà a esistere solo se non ci saranno forme "concorrenziali". Di certo non si tratta di forme concorrenziali e soprattutto la famiglia esiste perchè ha una sua ragion d'essere! Un suo contenuto di valori e una sua storia alle spalle! La famiglia non va difesa annullando gli "avversari", ma va annunciata e proclamata in tutta la sua bellezza! Questa è la sua arma vincente!
Non possiamo inoltre credere che la nascita di questa nuova forma contrattuale possa delegittimare ciò che già esiste. Anche perchè le forme sociali a cui si rivolge la legge sono una piccolissima parte della popolazione (poco più dello 0,5% dei Rhodensi) e investe tantissime altre forme di convivenza oltre a quella omosessuale. Basti pensare alle coppie fertili che non si sposano più, agli anziani soli che vanno a convivere per aiutarsi vicendevolmente, alle famiglie ambigue che si creano dopo lo sfasciamento di precedenti matrimoni. Sono situazioni che a volte sono io il primo a non condividere, ma che devono essere prese in carico dalla società per evitare peggiori distorsioni.
Nel dibattito politico si è poi inserita la voce della Chiesa. Chiesa che sembra essersi dimenticata di cosa si occupa. Sembra tutto a un tratto che sia diventata (ammesso che non lo sia mai stata) un attore politico. Tanti vescovi, che evidentemente hanno l'aspirazione di occuparsi più della città dell'uomo che di quella divina, sono entrati con i loro precetti direttamente sul piano politico, scordandosi che loro si devono occupare di quello etico. Etica, non politica! Parliamo di due piani totalmente differenti che non si intrecciano, poichè l'etica cattolica è contenuta nella politica, non il contrario! Sarebbe bello che venga emanato un documento dei vescovi che non condanni questa legge, ma che ribadisca la bellezza del matrimonio fondato su principi cattolici. Questo è il valore aggiunto che la Chiesa possiede e che non utilizza ormai più. Spesso condanna il male, invece di glorificare il bene!
Infine (ed è ciò che più mi sta a cuore) volevo sottolineare come abbiamo perso di vista l'obiettivo di un qualsiasi dibattito politico: il bene comune. Chi si è mai domandato cosa sia la cosa migliore per la nostra Italia? Siamo tutti stati immessi in questo vortice che man mano ci fa andare sempre più veloce. E come quando si va veloce in macchina si perde un po' la vista di ciò che abbiamo intorno e utilizziamo un parametro visivo di riferimento che non è quello reale. Siamo tutti intenti a difendere il nostro baluardo. Quante volte ho sentito che sono valori non contrattabili... ma chi lo dice scopre l'acqua calda! Un valore è per sua caratteristica incedibile sotto ogni aspetto! E il raggiungimento del bene comune infatti non ci chiede di cedere nulla. Ci chiede di fare sintesi, di riuscire a fissare delle regole che reggano la società e che permettano a ciascuno (e sottolineo a ciascuno) di trovare in questo ambiente la propria Felicità! I nostri costituenti ci sono riusciti 60 anni fa coniugando anime totalmente differenti. Oggi abbiamo il dovere di ritrovare questa forza. La forza che permette di raggiungere il bene comune...­ che in ultima istanza è il bene di tutti! Il bene della nostra Italia!

Come al solito inserisco dei link di approfondimento. Il primo riguarda il testo integrale della proposta di legge che durante l'iter parlamentare è molto probabile che giunga a una forma diversa, mentre il secondo rimanda al discorso di Sant'Ambrogio del 2000 del card. Martini che da una lettura più complessiva della famiglia.
http://www.cittadinolex.kataweb.it/article_view.jsp?idCat=40&idArt=56235
http://www.chiesadimilano.it/or/ADMI/apps/docvescovo/files/308/20021203_Dioc_Vesc_Martini_Testi_discorsoallacitta_20001206.doc
Per parlare con me scrivetemi all'indirizzo: andrea.ugo86@gmail.com oppure lasciate un commento!

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