"Lei sta all'orizzonte: mi avvicino due passi, lei si allontana due passi. Cammino dieci passi, e l'orizzonte si allontana dieci passi più in là. Per molto che io cammini, mai la raggiungerò. A che serve l'utopia? A questo serve: a camminare!"
(Eduardo Galeano)

martedì 1 gennaio 2008

LA COSTITUZIONE COMPIE 60 ANNI… MA E’ COSI’ VECCHIA?

“La costituzione è e rimane la mia bibbia laica” (Carlo Azeglio Ciampi)
La costituzione compie 60 anni… Tanti o pochi? Cosa vuol dire oggi per noi seguire il dettato costituzionale? Quali parti rinnovare e quali rinforzare? Cosa e quanto percepiamo veramente noi giovani del suo valore?E come queste ce ne possiamo porre tante altre di domande sulla nostra Costituzione, ma non è oggi il tempo delle riflessioni. Oggi sono 60 anni che quel pezzo di carta, faticosamente costruito dai padri fondatori della Repubblica Italiana, è vivo ed è la fonte suprema del nostro ordinamento. Già, padri della repubblica, ma nonni degli italiani! La costituzione nasce in un momento di grande fermento democratico: la guerra è appena finita e il regime fascista ormai alle spalle. Il momento è uno di quelli in cui l’unità nazionale si fa sentire come non mai. Credo sia stato uno dei non tanti periodi in cui si è vissuto veramente in pieno l’essere Italiani, l’essere cioè tutti parte di una sola nazione che cammina in un’unica direzione e con l’apporto di tutte le anime presenti al suo interno. E a suggello di questo periodo storico è nata la repubblica e la costituzione italiana. Difficile oggi pensare a una ripetizione di quel periodo, direi davvero impossibile! Però l’Italia oggi vive una situazione in cui la nazione si è sfilacciata e il paese vive in uno stato di dormiveglia in cui convivono eccellenze mondiali e sacche di declino. In questo cambiamento la carta costituzionale si è conservata e ha assunto il ruolo di punto fermo intorno al quale è cambiato il sistema politico (sia interno che esterno), il sistema economico e la cultura stessa dell’Italia. I nostri padri fondatori hanno saputo guardare avanti e creare quel gioiellino che ancora oggi luccica per la sua spendida lucidità con cui traccia la strada entro la quale il paese si muove. Occorre però recuperare un po’ di quello spirito e di quel metodo che i nostri nonni ci hanno lasciato all’interno della costituzione. Sono passati tanti anni e, come inevitabilmente spesso accade, quei valori sono per lo più scritti che sentiti. La cittadinanza nel suo complesso conosce e vive sempre meno tutti quei principi gettati alla base della nostra democrazia. Occorre con i 60 anni non solo celebrare, ma avviare una riflessione sulla nostra costituzione che porti a un suo miglioramento e adeguamento con le sfide che il futuro ci riserva. Se questa riflessione sarà ben posta, allora tante persone saranno invogliate a entrare con maggior curiosità a visitare quella che è una cattedrale magnifica della nostra repubblica. Tutto questo ovviamente se il dibattito sarà condotto con intelligenza e passione. Festeggiamo oggi la nostra costituzione con l’augurio di prenderla in mano e riscoprirla, ma soprattutto riviverla in quel condensato di valori, paletti e principi che hanno fatto da base per il nostro paese, la nostra Italia, e che sono solo il punto di partenza per migliorare ciò che già abbiamo e costruire un futuro che sia migliore per noi, i nostri figli e i nostri nipoti. Auguri Costituzione!

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