"Lei sta all'orizzonte: mi avvicino due passi, lei si allontana due passi. Cammino dieci passi, e l'orizzonte si allontana dieci passi più in là. Per molto che io cammini, mai la raggiungerò. A che serve l'utopia? A questo serve: a camminare!"
(Eduardo Galeano)

venerdì 11 aprile 2008

ANALISI CAMPAGNA ELETTORALE: VOGLIA DI FUTURO!


Ormai ci siamo: 2 giorni e l’Italia sceglierà il proprio futuro! Sono appena stato a Milano alla chiusura della campagna elettorale del Partito Democratico. Inutile dire che ero stra-entusiasta e stra-emozionato dopo aver sentito le parole prima di Matteo Colannino e poi di Walter Veltroni. E ancora di più, ero sorpreso per la quantità di persone presenti in piazza Duomo, in particolar modo i giovani. Analizzavo, tornando a casa, questa campagna elettorale. Unico elemento distintivo rispetto al passato è stato il Partito Democratico, non per il nome ma per quelle 3 cose che ha inserito nel panorama e sistema politico in appena 6 mesi di vita (perché questa è l’età di questo partito).
Innanzitutto guarda al futuro politico del nostro paese. Per la prima volta in Italia si è dato vita a un partito che ha voglia di guardare al domani e non all’oggi o a ieri. Un partito che è nato non su basi ideologiche, ma su basi ideali, cioè sui sogni comuni delle persone. Ha riunito in sé la cultura cattolica, la cultura ex-comunista e la cultura democratica, quella che appartiene a noi giovani che non abbiamo vissuto l’epoca del muro di Berlino e non abbiamo mai vissuto la contrapposizione comunismo-cristianesimo, cosa che spesso tanti di noi non riescono nemmeno a capire. Per questo è un partito nuovo, fatto di tante singole persone che grazie al loro apporto ideale superano la storia uscendo dallo schema in cui ha vissuto la politica dal dopoguerra a oggi e si immettono su un orizzonte talmente nuovo che tanti non arrivano neppure a concepire.
Poi Walter Veltroni ha riportato la calma e la serenità nel confronto politico. Mai una parola contro un altro candidato, mai un attacco a qualsiasi persona, mai un commento critico verso le istituzioni e quando dalle 100 e più folle radunate davanti a lui partiva qualche fischio, il richiamo di Veltroni non si faceva attendere neanche 2 secondi per riportare il clima all’ascolto e al silenzio. Era ora che l’Italia riacquistasse questa dignità e il gioco della politica rientrasse in quelle regole che in ogni altra parte del mondo civilizzato appaiono normali ma che in Italia, ancora una volta, faticano a prendere piede ancora oggi. La stampa estera ci deride quando qualche politico attacca le istituzioni stesse oppure critica in maniera scurrile e con odio gli avversari. Questa è l’immagine dell’Italia poi trasmessa all’estero. E fare una campagna elettorale con toni calmi e pacati non può fare che bene al nostro sistema politico e allo sviluppo culturale stesso delle nostre comunità.
Terza realtà che il Partito Democratico ha già inserito nel panorama politico è il suo saper aggregare. Alcuni leader hanno messo in evidenza come all’interno del PD coesistano operai e imprenditori. Cosa strana, difficile e anch’essa nuova. Segno però che la nostra società si evolve e che siamo chiamati a rivedere i paradigmi etichettatati fin troppo tempo fa. Oggi se vogliamo crescita economica occorre che ciascuno metta in campo le sue energie migliori e tutti devono farlo. Il PIL è la somma di tanti numeri piccolissimi che sono il frutto del lavoro di ciascun uomo. Se vogliamo che il PIL aumenti e l’Italia cresca occorre che tutti, nessuno escluso, faccia la sua parte. Per questo non esistono contrapposizioni, ma un obiettivo comune che unisce. Siamo stati abituati alla divisione da anni e oggi ci appare strano trovare un partito che attinga dalla cosiddetta società civile tanti dei suoi candidati (spesso messi come capilista) e magari apparentemente in contraddizione fra loro. Ma a questo oggi la politica è chiamata. A unire e non a dividere.
Mi spiace constatare queste cose, che per il momento hanno preso piede solamente nel Partito Democratico, nel 2008. Quelle che a noi oggi appaiono conquiste di una parte della politica (una grossa fetta rimane esclusa), nel resto d’Europa questa è la quotidianità. Abbiamo tanta strada da recuperare e portare a casa questo risultato dalla campagna elettorale è già un grosso passo che il Partito Democratico ha fatto fare all’Italia. Comunque vada domenica e lunedì, l’Italia dalla nascita del Partito Democratico ha solamente guadagnato tante cose. La speranza è quella che, indipendentemente dal voto, queste piccole conquiste italiane attecchiscano nel nostro intero sistema politico. Certo una vittoria del PD aiuterebbe questo processo… il 14 ottobre è nato, il 14 aprile sarà battezzato. E con questo spero ritorni la voglia di futuro in un’Italia che ha tante energie da liberare!

1 commento:

  1. Bella Ugo!
    Speriamo davvero che quello che abbiamo visto ieri in piazza Duomo possa sopravvivere all'appiattimento dei media e possa arrivare anche alle persone un po' più lontane dalla politica.

    Si Può Fare ma in questi ultimi giorni Si Deve Fare ;-)

    bYe,
    Andy

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