E’ iniziato da poco il nuovo anno e viene quasi spontaneo per tutti fermarsi a riflettere su ciò che è stato l’anno appena concluso. E guardando ai fatti politici credo che la parte del padrone l’abbian fatta due valori: etica e libertà. Già, se proviamo a pensare e a leggere la società di oggi, questi due valori appaiono quanto meno offuscati, se non in alcuni tratti completamente spariti. L’etica oggi ormai è qualcosa rimasto in fondo al nostro cassetto, pieno di tanto altro (per lo più cianfrusaglie) che pongono in secondo piano questo aspetto della vita politica e sociale di ogni essere umano. Penso alle tante situazioni in cui chi afferma un principio etico, viene spesso messo all’angolo come colui che sta delirando o che comunque capisce poco o niente. Pensiamo ai recenti fatti che hanno visto nella nostra Milano il card. Tettamanzi affermare un principio etico (quello della libertà religiosa e di culto) e al contempo vedersi reazioni molto forti da parte di alcuni esponenti politici che, strumentalizzando le sue parole, stanno contribuendo alla deriva etica del nostro paese. Oppure quando il nostro Presidente del Consiglio, indipendentemente da chi ricopra oggi quella carica, è stato fotografato e intervistato all’entrata del privè di una nota discoteca milanese con due accompagnatrici russe con cui ha passato delle ore, come da lui dichiarato, in atteggiamenti poco consoni a ciascun uomo. Di fronte a questo fatto non c’è stata nessuna reazione (o comunque troppo poche per un paese civile) davanti al disfacimento sotto gli occhi di tutti del valore della famiglia da parte di un’alta carica dello Stato. E anche qui l’etica dov’è finita? Nessuno ha il diritto di dire a una persona come si deve comportare nella sua vita privata, ma colui che ricopre una carica istituzionale ha il dovere di comportarsi, per l’appunto, in maniera etica. L’altro valore invece che mi sembra andare svanendo è quello della libertà. Un esempio, sotto gli occhi di tutti, è quello del decreto Brunetta sui dipendenti pubblici. Quello che è stato uno dei provvedimenti più popolari del governo in realtà è un insulto alla libertà. Pochissimi, pur condividendolo appieno e non perdendo occasione di elogiarlo, conoscono nel dettaglio il decreto. Il passo a mio giudizio peggiore è il provvedimento sulla trattenuta dello stipendio per i primi 10 giorni di malattia. Pensate che questo non abbia nulla a che vedere con la libertà? Certo non costituisce il cuore del valore della libertà, ma messo accanto a tanti altri pezzettini che stanno via via emergendo, come la tassa sul permesso di soggiorno, oppure la creazione nelle scuole di classi separate per gli immigrati, oppure i provvedimenti economici presi nella maggior parte a favore della classe più abbiente senza tener conto degli effetti redistributivi, senza contare temi che ci portiamo dietro da anni come il tema dell’informazione (comprese televisioni), oppure la creazione di partiti nati sul predellino di una macchina e via dicendo. Nessuna di queste cose, se prese da sole, sembrano centrare con il valore della libertà, ma forse vedendole insieme e non ponendoci mai il problema sul mantenimento della libertà democratica, conquistata anni fa con il sacrificio dei nostri avi. Ecco, queste due parole, etica e libertà sono gli elementi che sembrano faticare ad affermarsi nella società odierna, messi nell’angolo da quello che sembra sempre più dilagare, e cioè l’individualismo estremo sempre e comunque in ogni situazione e luogo.
Se in queste giornate trovi il tempo anche di pensare e di scrivere post come questo...beh, hai davvero una marcia in più. Io, intanto che ci penso su, ti preparo uno zabaione virtuale.
RispondiEliminala zietta
D'altronde lo studio si concilia con un di più di pensiero rispetto al solito, e a volte la mia mente si stacca dai libri e vaga libera per tutto lo scibile umano partorendo riflessioni. Nel frattempo segnalo un articolo tratto da Repubblica molto interessante: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/01/13/il-ruolo-della-sinistra.html
RispondiEliminaNel frattempo rimango in attesa di assaggiarlo per davvero un bello zabaione! ;-)
Caro andrea, avevo letto la tua riflessione di sfuggita qualche giorno fa e mi ero ripromesso di rileggerla con più calma. Ora che l'ho riletta, penso che questa tua riflessione dovresti farla conoscere a più gente possibile. Dovresti provare a fartela pubblicare da settegiorni e da qualche altro giornale e potrebbe stimolare qualche giovane. I temi che tu poni sono le fondamenta di una società giusta, senza le quali si va verso la deriva, senza regole, senza morale. Credo che i nostri problemi siano il risultato del venir meno di questi due valori, in modo particolare quello dell'etica che penso sia difficilmente recuperabile. Si deve quindi lavorare sulle nuove generazioni.
RispondiEliminaLa liberta si può perdere momentaneamente ma si può riconquistare, l'economia va male ma si può risanare, ecc... ma l'etica è un processo formativo che solo agendo nella formazione delle nuove generazioni si può sperare di recuperare.
Coloro che in questi anni hanno operato con i loro comportamenti, con le loro televisioni per distruggendo l'etica, hanno commesso un crimine, speriamo rimediabile.
Ti raccomando quando scrivi cose cosi importanti, trova il modo di farteli pubblicare. Non tenerli chiusi nel pc.
ciao
antonio