"Lei sta all'orizzonte: mi avvicino due passi, lei si allontana due passi. Cammino dieci passi, e l'orizzonte si allontana dieci passi più in là. Per molto che io cammini, mai la raggiungerò. A che serve l'utopia? A questo serve: a camminare!"
(Eduardo Galeano)

venerdì 19 novembre 2010

IL NOME DI RHO NON VENGA ASSOCIATO ALLA MAFIA

Pubblico di seguito la lettera aperta inviata al Sindaco questa settimana sul legame tra la mafia e il nostro territorio.

Egregio Sindaco Zucchetti,
scrivo una lettera aperta a Lei e per suo tramite a tutta la città, in particolare rivolgendomi a tutto il mondo imprenditoriale ed economico e a quelle semplici persone che hanno già incrociato sulla propria strada la mafia in una qualsiasi delle sue forme in cui si presenta. La mafia in prima istanza aggredisce quelle imprese e quelle attività commerciali oneste di tanti nostri concittadini, costruite con la fatica e la laboriosità tipica del nostro tessuto economico-produttivo. Sono questi i primi soggetti deboli da tutelare.

Sono profondamente preoccupato per il futuro del mio territorio e della mia città. Desta inquietudine sentire un noto giornalista come Saviano, fortemente impegnato nella lotta alla mafia, citare Rho tra le città dove la mafia si sta espandendo nel contesto italiano. Ma questa non è altro che la conferma dei fatti che vedono il nostro territorio sempre più al centro dei nuovi piani di espansione al nord della ‘ndrangheta. Credo non serva assolutamente a niente creare allarmismi, ma bisogna affrontare in modo diretto e concreto il problema.

Il 14 settembre, dopo una discussione sul problema della mafia, il Consiglio Comunale ha votato all’unanimità un documento contro la criminalità organizzata. In questo documento, oltre alla condanna forte e precisa contro la mafia, si chiedeva al Sindaco e alla Giunta di concretizzare quelle idee esposte attraverso iniziative precise: programmi di iniziative all’interno delle scuole per discutere dei rischi connessi alla mafia, la promozione di protocolli di legalità con il mondo imprenditoriale e le associazioni di categoria e la formazione di amministratori e dipendenti per l’attività di controllo in materia di appalti pubblici. Nulla di tutto ciò mi risulta che sia stato fatto dopo due mesi dall’approvazione di quel documento in Consiglio Comunale.

L’invito particolare che rivolgo a Lei e all’intera Giunta è quindi quello di dar seguito immediatamente agli impegni derivanti da quel documento per rafforzare la cultura della legalità e per prevenire l’espansione culturale, ancor prima che economica, della mafia sul nostro territorio. La mafia oggi a Rho non rappresenta un’emergenza, ma non vorrei mai che lo diventasse. Occorre quindi sin da subito tenere alta la guardia, senza distinzione tra colori politici e appartenenze. E’ necessario inoltre porre il problema all’attenzione della pubblica opinione cittadina per dare gli strumenti a coloro che hanno ruoli di responsabilità di riconoscere quei comportamenti contigui agli ambienti mafiosi, sempre più spesso vestita in giacca e cravatta e presente nei salotti buoni, oltre che negli scantinati e nei nascondigli segreti dei boss. Agiamo quindi tutti insieme da subito, raccogliendo le forze positive presenti nella nostra comunità, per fare in modo che il nome della nostra amata città non venga mai più associato alla parola mafia.

Certo che le mie parole troveranno ascolto, le porgo i miei più cordiali saluti.

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