"Lei sta all'orizzonte: mi avvicino due passi, lei si allontana due passi. Cammino dieci passi, e l'orizzonte si allontana dieci passi più in là. Per molto che io cammini, mai la raggiungerò. A che serve l'utopia? A questo serve: a camminare!"
(Eduardo Galeano)

mercoledì 13 ottobre 2010

E' ORA DI CAMBIARE ARIA

Ieri sera in consiglio comunale il piano Alfa Romeo non è passato: 15 no, 10 sì e 5 astensioni. Ne abbiamo viste e sentite tante, ma nel commentare quello che è stato uno degli atti finali di questa giunta volevo sottolineare tre fattori, cioè una maggioranza allo sbaraglio, un sindaco solo e una città contro.

Ripenso a tre anni fa quando i rhodensi hanno scelto Zucchetti e la sua compagine dandogli una maggioranza schiacciante: il 62% che ha permesso al centrodestra di avere 19 consiglieri di maggioranza contro gli 11 di minoranza. Cosa ne è rimasto oggi? Ieri sera solo 10 su quei 19 hanno di nuovo dato fiducia al Sindaco appoggiando la sua azione. Cosa ne è rimasta di quella truppa che doveva cambiare Rho? Dov’è finita quella Lega tanto attenta al territorio che però in 3 anni di amministrazione non ha prodotto nulla? E il PDL esiste davvero a Rho oppure è un’accozzaglia dove non si capisce chi comanda e ciascuno gioca la sua partita personale, al di fuori di ogni logica di bene comune? Rimane solo l’UDC, con l’unico consigliere che ha difeso il sindaco in qualsiasi situazione, ma questo è stato un bene per la città? Domande dalla risposta scontata che mettono a nudo come la classe dirigente dell’intero centrodestra, nessuno escluso, non sia in grado di governare una città come Rho. Di quel 62% ormai sono rimaste solo briciole.

E il sindaco? Ieri sera è apparso ancora più evidente come fosse un uomo solo, al comando di una nave alla deriva. Tranne i pochissimi (ma davvero pochi) fedelissimi, nessuno in questi anni lo ha appoggiato. Colpa dei consiglieri voltagabbana? Oppure colpa di un programma elettorale non rispettato? Molti punti di quel programma con cui è stato eletto sono stati da lui stesso disattesi. La mancanza di condivisione delle decisioni all’interno della maggioranza con uno stile di amministrazione accentrato nella sua figura e che spesso ha voltato le spalle ai partiti, lo ha isolato dai suoi stessi compagni di viaggio. Non di meno ha giocato in maniera negativa il rapporto con la città e i cittadini con cui ha rotto in molti casi quella relazione positiva grazie alla quale ha stravinto le scorse elezioni. Un sindaco, per definizione, non può rimanere solo. Quando questo succede, allora è meglio cambiare aria.

Rimane la città. Lo si è visto da più occasioni in consiglio comunale dove in 3 anni vari e disparati gruppi di persone si sono presentati per manifestare il loro dissenso rispetto alle scelte (poche) compiute dall’amministrazione. Ma anche solo passeggiando per la città e fermandosi a parlare con gente comune ci si accorge come lo scontento, soprattutto da chi era stato illuso dallo stesso centrodestra, regni sovrano. Parole pesanti ho sentito nei confronti dell’attuale maggioranza. Il centrodestra ha perso quindi il contatto con la città, quella stessa città che lo aveva incoronato 3 anni fa. E’ tempo quindi che si dia di nuovo il pallino in mano ai cittadini per dar loro la possibilità di scegliere di nuovo e di cambiare l’attuale classe dirigente. Serve uno scatto d’orgoglio per riguadagnare il terreno perduto in questi anni.

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