"Lei sta all'orizzonte: mi avvicino due passi, lei si allontana due passi. Cammino dieci passi, e l'orizzonte si allontana dieci passi più in là. Per molto che io cammini, mai la raggiungerò. A che serve l'utopia? A questo serve: a camminare!"
(Eduardo Galeano)

sabato 19 novembre 2011

ULTIMA CHIAMATA PER L'ITALIA

Mi sono sentito in un qualche modo sollevato quando settimana scorsa ho visto finalmente uno spiraglio all’interno del panorama politico. Fino a sabato scorso il nostro Parlamento era arrovellato intorno a un unico dilemma: la maggioranza esiste o non esiste? E tutti lì a contare voti, mentre nel frattempo il nostro paese veniva condannato sul patibolo dello spread, ipotecando ancora di più il nostro futuro.
Mario Monti rappresenta quindi l’ultima chance per il nostro paese, oltre che per fare quelle riforme che facciano ripartire l’Italia, per ridare di nuovo senso e lustro alle nostre istituzioni. Lo stile asciutto e garbato con toni pacati e cordiali di Mario Monti fanno voltare completamente pagina al nostro paese. Ed è dalle piccole cose che si vede questo cambiamento essenziale per l’Italia. Durante il giuramento dei ministri i bicchieri pieni di spumante non sono stati toccati, la cerimonia si è svolta in un ordine a cui il Quirinale nelle precedenti occasioni non era stato abituato. E questo è il primo segno, piccolo ma importante che ci dice ancora una volta che ora si costruisce il futuro dell’Italia, abbandonando quel passato che è stato un modo di far politica sopra le righe dove vinceva il maggior urlatore. I cori da stadio fuori dal Quirinale dimostrano questo, per chi ha affrontato l’impegno politico come se fosse una partita di calcio dividendo letteralmente in due il nostro paese: chi a favore e chi contro. Ma questa non si chiama politica.
Un grazie va al nostro Presidente della Repubblica che ha sapientemente gestito questa fase difficile e che ha caricato sulla sua gobba l’intero nostro paese. Mi ha colpito quando domenica scorsa dopo una giornata al lavoro si è presentato davanti ai giornalisti con una forza e uno spirito impressionante per un uomo di 80 anni. Davvero un grande esempio per noi giovani di cosa voglia dire rappresentare le istituzioni e lavorare per esse. Un grande esempio di come si possa fare politica nell’esclusivo interesse del nostro paese, grazie!
Termino la riflessione con due spunti sul nostro paese. Il governo Monti apre indubbiamente una porta sul futuro, traghettando la nostra Italia verso acque più tranquille per poi riconsegnarla nuovamente alla politica. Ci sono due opportunità in tutto questo:
  • Per la società: questi anni sono stati plasmati da un modello culturale basato sul consumismo e dominato dall’avere sempre di più. Oggi non è più tempo e occorre cambiare il modello attuale perché non esistono più le condizioni di contesto che sono ampiamente mutate. La parola nuova è povertà, dove per povertà non vuol dire “povero”, piuttosto “sobrio”. Dove dobbiamo tutti fare i conti con una ricchezza che se fino a ieri ci sembrava scontata, oggi non lo è più. Dove probabilmente la mia generazione sarà fortunata se avrà lo stesso livello di ricchezza di quella dei propri genitori. Occorre quindi cambiare dei paradigmi del vivere sociale.
  •  Per la politica: il governo Monti certifica l’incapacità della politica a guidare il proprio popolo. E’ proprio in questi momenti che dovrebbe farsi sentire la spinta politica verso il futuro che accompagni un paese fuori dalla situazione in cui si trova. Nessun partito oggi sembra avere in mano questa ricetta che invece un governo tecnico possiede. In questi anni i partiti sono stati modellati su grandi macchine comunicative dove l’apparire era essenziale per il consenso. Si è fermata l’elaborazione politica e culturale interna. Solo in questi ultimi anni ci si è accorti del gap creato e alcuni sono corsi ai ripari. Ma è troppo tardi. Spero che la politica riesca a cogliere questa opportunità e mentre viene messa in mora dal governo Monti sappia concentrarsi sul proprio “core-business”, quello che dovrebbe fare, ovvero elaborare visioni politiche e traiettorie di cambiamento per il nostro paese.
Viva l’Italia!

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