"Lei sta all'orizzonte: mi avvicino due passi, lei si allontana due passi. Cammino dieci passi, e l'orizzonte si allontana dieci passi più in là. Per molto che io cammini, mai la raggiungerò. A che serve l'utopia? A questo serve: a camminare!"
(Eduardo Galeano)

giovedì 11 febbraio 2016

LANCIATO IL GIOCO D-PENDENZE



L’Amministrazione Comunale e la Cooperativa Sociale LaFucina hanno consegnato alle scuole secondarie di 2° grado il gioco “D-pendenze”.

Il gioco nasce dal lavoro svolto dalla Cooperativa Sociale LaFucina con le scuole secondarie di secondo grado di Rho nell’anno accademico 2014-2015.
In particolare, l’obiettivo del gioco è quello di sensibilizzare i ragazzi sul tema delle sostanze psicoattive, sul loro uso, sui loro effetti, sui motivi che portano a consumarle e le conseguenze che posso avere sulla vita di ciascuno.

“D-pendenze” prende forma nel corso della “Settimana della legalità” tenutasi a maggio 2015 presso il MAST di via San Martino, durante la quale i ragazzi sono stati chiamati a pensare a come mettere “in gioco” l’uso delle sostanze, immaginando un vero e proprio gioco di società, che avesse a che fare con le loro esperienze, ma soprattutto con le loro domande sul tema delle dipendenze.

Per rispondere al meglio a queste domande, è sorta una collaborazione con differenti istituzioni locali lombarde, che ha portato alla realizzazione di “D-pendenze.
Tutte queste realtà coinvolte si sono da subito rese disponibili e hanno portato risposte e messaggi importanti per i ragazzi.

“D-pendenze” è la sintesi di questo incontro dove istituzioni, operatori esperti e ragazzi si sono incontrati e hanno trovato un modo più accessibile per parlare di sostanze e per mostrare che possiamo divenire inconsapevolmente complici di un mercato che alimenta la criminalità, fatto di sostanze assunte senza conoscerne a sufficienza effetti e provenienza.
“D-pendenze” è stato ideato dal progetto Cooperativa Sociale LaFucina promosso dal Comune di Rho e realizzato dalla Cooperativa Sociale LaFucina in collaborazione con lo Spazio MAST; hanno partecipato alla realizzazione gli Istituti Superiori di Rho, Gruppo della Trasgressione, Associazione Ala, Dott. Simone Zendali.
Al momento sono stati realizzati in modo artigianale 20 esemplari e si è alla ricerca di finanziamenti per la produzione di altri giochi.

Il Sindaco di Rho, Pietro Romano, commenta:
“Esprimo la mia soddisfazione per il risultato del progetto che ha coinvolto molti giovani. Ringrazio l’Assessore Orlandi, le associazioni e le scuole per avere individuato una modalità che permette di affrontare in modo coinvolgente e ludico il tema delle dipendenze. Come sindaco ho una visione d’insieme della città e purtroppo anche a Rho esistono l’uso di sostanze e lo sviluppo della ludopatia. Per quest’ultima dipendenza insieme ad altri sindaci stiamo lavorando per definire delle buone pratiche in attesa di una normativa, che permetta di limitare questo fenomeno. Le dipendenze distruggono la salute e la vita dei ragazzi e delle loro famiglie influendo economicamente nelle spese comunali. Sicuramente lo strumento migliore è la prevenzione anche, come in questo progetto, con il confronto diretto di chi sta pagando per gli errori fatti e vuole trasmettere la propria esperienza ai giovani.”

L’Assessore a Bilancio e tributi, Patrimonio comunale, Società partecipate, Politiche giovanili, Andrea Orlandi, dichiara:
“Ringrazio tutti i ragazzi, la cooperativa LaFucina, gli Istituti Superiori di Rho e in particolare l’Istituto Puecher-Olivetti, Il Gruppo della Trasgressione, l’Associazione Ala, il Dott. Simone Zendali e l’Informagiovani per aver sviluppato con entusiasmo e creatività una modalità fresca e coinvolgente per affrontare il tema delle sostanze psicoattive. Il coinvolgimento diretto dei giovani offre la possibilità di verificare le reali conoscenze sull’uso e l’abuso di queste sostanze, base fondamentale per poter attivare un allontanamento dal loro utilizzo. L’iniziativa fa parte del al progetto di educativa territoriale "On The RHOad”, che intende rendere protagonisti i giovani di Rho, valorizzando le loro capacità e facendone emergere l'individualità attraverso le loro passioni e i loro interessi, in modo che ogni giovane possa realizzare se stesso nella propria globalità.”

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