"Lei sta all'orizzonte: mi avvicino due passi, lei si allontana due passi. Cammino dieci passi, e l'orizzonte si allontana dieci passi più in là. Per molto che io cammini, mai la raggiungerò. A che serve l'utopia? A questo serve: a camminare!"
(Eduardo Galeano)

domenica 25 febbraio 2007

LIBERALIZZAZIONI

Ormai ci siamo quasi scordati delle liberalizzazioni messe in atto da Bersani in questi 9 mesi di governo. Certo la sua azione è stata esemplare perché almeno ha aperto il dibattito e senza colpire i grandi monumenti (molto pesanti e ingessanti) dell’economia italiana ha permesso ai cittadini consumatori di risparmiare qualche soldino, ma si capisce che l’azione liberalizzatrice del governo non si può certo fermare qui. Io spero che questo sia stato un semplice antipasto che invece che placare lo stomaco dai sintomi di fame, abbia aperto una voragine piena di appetito.
Reduci da un governo di centro destra che non ha avuto la capacità di porsi come forza riformatrice (e questo non mi ha stupito), spero che per il bene dell’Italia sia il centro sinistra a compiere queste riforme tanto necessarie al nostro paese. Questa coalizione è in grado rispetto alla precedente di premere l’acceleratore perché meno schiava di alcune lobby. Nel centro destra venivano a galla maggiori interessi privati dei componenti della coalizione, che non si ritrovano nell’odierno centro sinistra. Solo il centro sinistra possiede quindi le carte per portare a termine un processo del genere, che si è aperto negli anni ’90 in Italia e che (nostra vergogna…) non si è portato mai a termine. Quindi un compito e una responsabilità forte che se mancati condannerebbero oltre che l’attuale coalizione, anche il nostro paese. Non si può trovare la giustificazione di una assenza di politiche liberalizzatici nella variegata composizione della maggioranza, perché processi di questo tipo segnano svolte epocali e vanno compiute per mano all’opposizione. Non servono quindi numeri e litigate ma una presa di coscienza dei nostri governanti. Non un tavolo di volenterosi, ma una volontà da parte di tutti di mettere da parte le proprie istanze politiche, strettamente personali, e i sondaggi per dare un futuro migliore ai nostri figli. Futuro che oggi passa inevitabilmente a liberalizzazioni di alcuni mercati chiave dell’economia.

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