"Lei sta all'orizzonte: mi avvicino due passi, lei si allontana due passi. Cammino dieci passi, e l'orizzonte si allontana dieci passi più in là. Per molto che io cammini, mai la raggiungerò. A che serve l'utopia? A questo serve: a camminare!"
(Eduardo Galeano)

venerdì 9 marzo 2007

EXPO 2015 PER UNA STRATEGIA E UN SOGNO PER TUTTA RHO

Inserisco la lettera pubblicata sull'odierno numero di Settegiorni da me inviata. Buona lettura!
Ho letto attentamente la lettera del signor Genesio Rossi apparsa sul vostro numero del 9 febbraio. Tra le caratteristiche che mi hanno colpito, oltre alla pura propaganda politica, è la posizione di passività nella quale si trova la sua idea. Quando parla della ricaduta della fiera, narra come se il signor Fiera avrebbe dovuto presentarsi alla sua porta di casa offrendogli un mega lavoro e una mega opportunità per il suo futuro professionale. Purtroppo in questo tranello è caduto anche il giornale locale, presentando spesso e volentieri nelle pagine di Rho e Pero, come questa ricaduta non sia percepita dai cittadini, andando a svolgere le sue indagini con modalità non sempre statisticamente corretta. Ad esempio, venivano riportati spesso gli interventi di negozianti che non sono, per loro natura merceologica e strutturale di settore, particolarmente coinvolti in eventi fieristici, oppure interviste ai cittadini in ore lavorative su un campione del tutto casuale.
Insomma, la Fiera è un’opportunità se siamo noi a muoverci. Se siamo noi ad andare a bussare alla porta dell’ufficio del signor Fiera informandoci e sfruttando in questo modo il suo insediamento nel nostro territorio. La Fiera, inoltre, funge da volano per l’economia locale senza dubbio. Il signor Rossi mette bene in evidenza i punti di forza aggiuntivi per il nostro sistema produttivo. Le infrastrutture della zona stanno subendo un completo stravolgimento e, una volta portate a termine, saremo in grado di muoverci più velocemente e far correre meglio i nostri prodotti e le nostre merci sul territorio. In tutto questo sul nostro territorio saremo anche dotati di una stazione di interscambio ferroviario tra il sistema ad alta velocità e il sistema regionale di trasporti. Con questa nuova fermata ferroviaria sarà anche molto più facile utilizzare e accedere all’adiacente stazione metropolitana, oggi poco utilizzata dai rhodensi.
In tutto questo mutamento che connette Rho al resto del mondo, l’amministrazione comunale (intesa anche e soprattutto come quel gruppo di 200 persone che ogni giorno lavorano per noi e non hanno un colore politico) ha saputo governare la sfida di mantenere la nostra città a grandezza d’uomo. Chiunque passeggi tranquillo per il centro cittadino guardando le vetrine o si muova in periferia, tutto può pensare tranne che alla Fiera! Questo evento non ha portato grossi problemi in città. Quelli emersi sulla sicurezza e l’immigrazione sono in perfetta linea con un andamento generale della società europea. Anche l’aumento del valore delle abitazioni, arriva da una bolla speculativa che ha visto i suoi natali negli Stati Uniti d’America e ha trascinato con sé l’intera Europa. A Rho non vi è stato nessun effetto Fiera sulle abitazioni. E’ stato un semplice luogo comune cavalcato da coloro interessati a farlo e spesso davvero poco istruiti e consapevoli di ciò che dicevano o scrivevano. Il prezzo delle abitazioni ormai si è stabilizzato e così rimarrà tale per lungo tempo. Questo equivale a un deprezzamento reale delle abitazioni a cui assisteremo nei prossimi anni, che permetterà un migliore accesso all’acquisto da parte delle fasce deboli della popolazione. Ci sono anche altri aspetti che varrebbe la pena sottolineare e approfondire, ma più di tutto mi preme sottolineare come noi possiamo essere protagonisti in questi cambiamenti del territorio solo se giochiamo in prima persona. Il settore pubblico può creare le condizioni affinché ci sia sviluppo, ma rimane al singolo cittadino muoversi per cogliere queste possibilità. A Rho in questi anni sono state messe in piedi varie iniziative di incentivo per lo sviluppo economico territoriale prima mai state presenti. Sono nuove opportunità disponibili per tutti i cittadini.
In questo contesto si inserisce l’Expo 2015. Un’altra grande opportunità. Siamo in vista delle elezioni e le varie compagini elettorali ne dovranno sicuramente tenere conto. Mi piacerebbe che questo Expo 2015 sia inserito in un progetto molto più ampio. Sarebbe bello se le coalizioni politiche presentassero un piano strategico per la Rho del 2020. Un progetto per sognare e immaginare la nostra Rho tra 13 anni! Un progetto a lungo termine che tutti i cittadini sentano proprio e a cui tanti possano contribuire fattivamente con le proprie idee e le proprie aspirazioni. In quel caso l’Expo rappresenterebbe solo una piccola parte di un qualcosa di molto più ampio. Si risolverebbe inoltre l’eventuale problema dell’individuazione e del riutilizzo delle aree coinvolte nell’esposizione universale. Ma sarebbe soprattutto un modo per sognare e costruire una città più bella, moderna e accogliente dove ciascuno possa trovare il proprio spazio e ricercare la propria felicità.
Concludo citando un fatto di cronaca. Il sindaco di Roma Walter Veltroni, rispondendo alle provocazioni di un noto personaggio politico, ha dichiarato che chiunque può fare critiche sulla sua persona, ma la sua città deve essere lasciata stare. Ecco: ci vuole proprio questo! Ritrovare l’appartenenza alla nostra città! Non a un gruppo o personaggio politico. Quello è solo un tramite! Ritroviamo e riscopriamo la bellezza della nostra città, costruiamo un sogno per lei e amiamola ogni giorno di più.

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