"Lei sta all'orizzonte: mi avvicino due passi, lei si allontana due passi. Cammino dieci passi, e l'orizzonte si allontana dieci passi più in là. Per molto che io cammini, mai la raggiungerò. A che serve l'utopia? A questo serve: a camminare!"
(Eduardo Galeano)

mercoledì 23 maggio 2007

-3 DOPO LA RAFFINERIA ORA TOCCA ALL'EX-ALFA DI ARESE

Tre giorni al voto…
Ormai è diventato, oltre che argomento di scontro politico rhodense, cronaca regionale ciò che si sta muovendo attorno all’area che un tempo ospitava le linee produttive dell’Alfa Romeo. Ciò che ha fatto infiammare gli animi è stata la proposta-imposizione di Formigoni in accordo con la Moratti di trasferire sull’area tutto il commercio all’ingrosso della Chinatown che ormai esplode dentro le mura di Milano.
Inutile dire che non è quello che i cittadini e le imprese delle città del rhodense si aspettano, bensì un semplice spazio per risolvere un problema di Milano. Oggi più che mai è necessario guardare a questa grande area con occhio vigile e ampio. Siamo stati capaci in quest’ultimo decennio di riconvertire quella che era una vecchia raffineria abbandonata in un’area fieristica all’avanguardia in Europa. Non voglio discutere qui i benefici o le negatività di questa iniziativa. Certamente di una cosa siamo sicuri: abbiamo riconvertito un territorio dallo stato di degrado allo stato produttivo e se ci togliamo l’etichetta di rhodensi e ci mettiamo quella di italiani siamo certi che dei benefici all’intero sistema economico del Paese è stato apportato. La stessa cosa deve avvenire con l’area di Arese. Siamo candidati per l’Expo 2015 e in caso di vittoria potremo certamente utilizzare quest’area legandola a questo evento mondiale. Già, ma come? Interessante e non da scartare il piano per la mobilità sostenibile presentato anni fa dalla regione Lombardia. Mi sembra un bel piano efficace, ma a mio parere non basta. L’area in questione potrebbe essere adibita a ricerca sulla scia dell’appena inaugurato Chilometro Rosso a Bergamo. Un’area quindi che esponga le migliori ricerche e tecnologie che solo noi italiani, sapientemente, sappiamo realizzare. Bisogna mettersi nell’ottica che l’Expo 2015 è un evento temporaneo e per agganciarlo in tutta la sua potenzialità è necessario mostrare il top di Milano. Infatti un evento del genere funziona da grande vetrina amplificando le migliori cose che sappiamo produrre sul territorio. Bisogna quindi averle queste cose da mostrare se vogliamo salire su quel treno che porta alla crescita dell’economia. L’area dell’Alfa sia per vicinanza geografica, sia per ampiezza degli spazi potrebbe essere deputata a una sorta di grande laboratorio all’avanguardia dell’intera provincia di Milano, risolvendo in questo modo sia la temporaneità e precarietà dell’evento, sia la rivitalizzazione dell’area.

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