"Lei sta all'orizzonte: mi avvicino due passi, lei si allontana due passi. Cammino dieci passi, e l'orizzonte si allontana dieci passi più in là. Per molto che io cammini, mai la raggiungerò. A che serve l'utopia? A questo serve: a camminare!"
(Eduardo Galeano)

martedì 22 maggio 2007

-5 VELTRONI A RHO

Oggi in quei di Rho arriverà Veltroni. Dopo un incontro in mattinata in Fiera, passerà dalla nostra piazza per sostenere il candidato di centrosinistra Paola Pessina. Un’occasione da non perdere anche per chi non si riconosce negli ideali del suo partito. La mia speranza un domani è quella di vederlo sedere tra i banchi di governo inaugurando una nuova generazione della politica che ormai è troppo vecchia per saper rispondere alle reali esigenze del paese. Sarebbe, a mio parere, l’uomo ideale per favorire questo passaggio di consegne che viene sempre più avvertito come necessario. Ma oltre a lanciare uno sguardo sul futuro, è bene lanciarlo sul passato. Interessante è il modo e la bravura con cui sta guidando la città di Roma. Basta solo un dato per esprimere tutto: la crescita annua registrata sul territorio comunale è di poco superiore a 3 punti percentuali del PIL. La media italiana negli ultimi anni si è attestata intorno all’1,5 e al 2. Ciò significa che Roma ha corso quasi il doppio rispetto all’Italia. Merito di un’amministrazione che ha saputo solleticare il sistema produttivo da una parte e dall’altra ha saputo invece mantenere uno stretto rapporto con i cittadini. La promozione della cultura con la costruzione di un nuovo auditorium e il modo partecipato con cui Veltroni sta conducendo la città è veramente da best practice. Gli stessi romani lo hanno riconfermato con ampio margine nei confronti di Alemanno (non stiamo quindi parlando di uno sprovveduto) all’ultima chiamata elettorale.
Ma la cosa più importante di tutti è la conduzione in una nuova era della politica: lui esprime una nuova filosofia del far politica. Un po’ in rottura con quella di questi anni e molto desiderosa di avvicinarsi ai cittadini mantenendo alti i valori che dovrebbero contraddistinguere questo mondo. Una politica che vuole tornare a essere bella e interessante, che vuole riappropriarsi di ciò che in questi anni le è stato tolto, che voglia abbandonare i toni duri e polemici, che voglia mettere al centro il legame con la patria, che voglia ridare dignità alle istituzioni troppo spesso ingiustamente bistrattate. In una sola parola vuole occuparsi della collettività e del bene comune. Questa è la cosa che più passa dai suoi discorsi e dai suoi ragionamenti. Pensieri spesso intellettualmente alti, ma allo stesso tempo molto vicini e tangibili da ciascuno. All’insegna di queste credenze e di questi ideali spero che sia proprio lui a inaugurare la stagione nuova del dopo Berlusconi vs Prodi che se tanto hanno fatto per l’Italia, poco stanno facendo ora per rigenerare il nostro sistema politico. E’ ora di dare spazio, come avviene negli altri paesi d’Europa, a un capo di governo giovane e capace… potrebbe essere lui?

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