"Lei sta all'orizzonte: mi avvicino due passi, lei si allontana due passi. Cammino dieci passi, e l'orizzonte si allontana dieci passi più in là. Per molto che io cammini, mai la raggiungerò. A che serve l'utopia? A questo serve: a camminare!"
(Eduardo Galeano)

sabato 27 ottobre 2007

E' ORA DI PARTIRE...

Parlamentari, consiglieri e ministri seduti per terra in mezzo a sconosciuti. Persone giovani e meno giovani che si sono trovate a Rho, nella nostra città, per condividere uno dei momenti più belli della storia politica di questi anni. Un momento che ha dato aria e respiro all’intero sistema politico e che ha favorito la riflessione sul nostro sistema istituzionale e sull’Italia che vorremmo, sull’Italia che sogniamo di costruire. Questo è andato in scena oggi nei padiglioni della nostra città. Un popolo, un mare di persone, cittadini semplici mischiati a persone navigate, tutti però sullo stesso piano. Non c’erano poltrone riservate per nessuno. Tutti uguali. E’ accaduto che un giovane qualsiasi sedutosi per tempo in prima fila vedendo un ministro girovagare a cercare una seggiola un po’ spaesato si sia alzato per cedere il proprio posto. Questo è il vero volto del partito democratico. Un partito non più basato su scale gerarchiche dove chi conquista posizioni di responsabilità dopo appartiene a un livello superiore rispetto agli altri, ma un partito che sa leggere il tempo in cui viviamo, un partito che per l’appunto sia a rete. E nella rete non esistono gerarchie, non esistono ordini prestabiliti, ma di volta in volta ogni punto della rete conquista il proprio primato nel riconoscimento che la rete stessa gli da. Nel sapere, questo punto, sviluppare spazi nuovi con idee nuove. Questa è una delle rivoluzioni che il Partito Democratico porta con sé, questo uno dei suoi sensi più profondi. Nell’era di internet non hanno più senso grossi apparati che facciano propaganda (spesso sterile e inetta). Oggi c’è bisogno di discutere e di riportare l’interesse pubblico a livelli più accettabili per una società moderna quale è l’Italia. Oggi è nato un partito nuovo. C’è voluto tanto tempo per mettere in pista questa macchina. Si può dire che sia ancora una concept car e che ha bisogno di un bel rodaggio. Ma per l’appunto è arrivato il momento di partire. Di partire per esplorare il futuro dell’Italia, per combattere su quei fronti che servono per dare un futuro alla gente e che guardino al domani. Ma questa macchina non va da sola, va con la benzina che è rappresentata da tutti coloro che vogliono aderire a questo progetto. Sono i cittadini semplici, magari proprio quelli più lontani dalla politica, che oggi possono far funzionare questa grande automobile. Senza quei tre milioni di partecipanti alle primarie oggi non avrebbe questa forza il grande progetto riformatore del Partito Democratico. Scusatemi se sono stato troppo passionale in questo mio post e la mia analisi sull’evento è pressoché nulla, ma per chi ha creduto in questo progetto, oggi è il giorno della festa. Oggi è il giorno in cui ci si lascia trascinare dall’emozione e dall’entusiasmo e per un momento mettere in stand-by tutti i problemi annessi e connessi. Da oggi ci possiamo dire a tutti gli effetti Democratici!!!

3 commenti:

  1. Bella Ugo, ho condiviso appieno il tuo entusiasmo, mi sono ubriacato con te di speranza e trepidazione, mi sono emozionato come non avrei mai creduto...
    e molto di questa bellezza è ancora qui!
    Non tutta però, purtroppo.

    Ho letto e sentito del dispositivo approvato di corsa appena prima della conclusione, delle le reazioni di Parisi (che di ulivista e democratico come lui forse non c'è nessuno) e degli altri. Ho letto allora i fantomatici punti e non mi sembrano poi tranascendentali (a parte Franceschini vice)... è più il modo che mi lascia basito.
    Non credo sia opera del Walter, non è così falso e scemo da fare dopo poche ore qualcosa che nel suo discorso ha aberrato.
    Non so di chi sia stata l'idea "geniale" ma ha rovinato una bella giornata, e ha gettato l'ombra del dubbio sull'entusiasmo sincero delle persone.

    Io ho deciso che non me ne frega nulla, io ci credo ancora nonostante tutto, ma spero che il segnale arrivi ai furbetti del dietro le quinte del dispositivo. C'è modo e modo di fare le cose, e tutta quella gente non si farà prendere in giro. Se c'è qualcuno che se ne deve andare dal PD quelli sono loro, non certo Parisi o chi non è daccordo con quanto accaduto.

    Speriamo che dopo questa prima gaffe l'abbiano capita, io sono ottimista siamo in troppi con le aspettative "giuste" e "sane" perchè qualche simpaticone rovini tutto!

    Viva le Democratiche e i Democratici, ce la faremo nonostante tutto! Forza e coraggio il cambiamento costa fatica, tiriamoci su le maniche, portiamo la pazienza necessaria ma non facciamoci mettere i piedi in testa da nessuno.

    Buona giornata e In Bocca Al Lupo per tutto!

    bYe,
    Andy

    RispondiElimina
  2. Guardiamo il futuro con positività!
    Il dispositivo votato alla prima assemblea costituente non è in effetti troppo in linea con al filosofia che sogniamo. Le critiche sono già arrivate da esponenti più "prestigiosi" di noi e credo non si ripeterà più una cosa del genere. D'altronde sbagliando si impara...
    Credo che questa sia stata l'unica nota dolente di una giornata che ha avuto anche un vivace dibattito politico dopo il discorso di Prodi e Veltroni. Non è stato messo in risalto da nessun giornale e nessuna tv, ma è stato davvero ricco il confronto tra le varie persone che hanno parlato nel pomeriggio! Una ricchezza da non perdere!
    A presto

    RispondiElimina
  3. Scusate, mi potreste spiegare quali sono le problematicità del "dispositivo"?
    Grazie.

    RispondiElimina